Banalità
L’opera in questione nasce dalla stessa costruzione del libro Banalità. Ed esso stesso è costruito con quei personaggi letterari che ànno espresso una sorta di realtà esistenziale, tanto da costituire realtà comunicanti sia in internet che fuori da internet, come nel caso di Bernardo Joyce. Spesso mi è successo che alcune realtà si ricollocassero autonomamente nello spazio d’internet per identità di similitudine e certe volte non cercando nessun tipo di relazione con i personaggi letterari. Comunque ogni qualvolta, ciò, è dipeso dalla mia costruzione del personaggio essi ànno sempre fatto riferimento alla mia persona e identità d’autore, ed essi sono verificabili per questo nelle stesse opere letterarie in cui essi si sono materializzati e, a disposizione dei lettori; ognuno con la sua storia e la sua espressione. Pertanto nel libro “Banalità” essi si sono rideterminati in una commedia dialogica. Ora con il teatro mp3 tale testo à preso corpo orale e, tale scena orale la si può immaginare palco-scenicamente o forse no, dipende dalla descrizione che vuole dargli l’ascoltatore. Proviamo per un attimo a immaginare una stanza o un ambiente esterno artificiale o meglio naturale con seduti i personaggi che sono dei robot. Non tanto perché queste identità debbano essere per forza dei robot, ma perché per questa mia realizzazione del teatro mp3 ò deciso di contestualizzare il suono dei protagonisti, la commedia per mezzo di voci di sintesi elettroniche. Fondamentalmente la voce è propria di quei robot che sono seduti sul palcoscenico; un’altra scelta che à caratterizzato tali voci e stata quella di usare sostanzialmente lo stesso “timbro” per le parti da uomo, con la differenziazione del modo espressivo di porre il recitativo, in modo più o meno veloce. L’unico timbro femminile è Monalisa. I miei interventi sul suono sono stati minimi, anche se avevo deciso di ampliare la presenza del suono recitato, in ambienti che connotassero la voce di sintesi in uno spazio altro, ma poi ò deciso che doveva essere minima la modifica del suo suono. Da questo si comprende perché non sono intervenuto sul timbro di ogni personaggio differenziandolo o alleggerendo il senso del suono robotizzato della voce di sintesi elettronica, proprio perché la caratteristica reale per questa commedia è questa. Nei tempi recitativi del testo si sono aggiunte alcune parti, le ò aggiunte in quei momenti in cui in una sorte di recitazione dei robot essi ripetevano e contestualizzavano la loro recitazione proprio in una loro partecipazione anche meccanica della loro voce che andava a cercare il modo migliore per essere fatta, non sono molte queste ripetizioni parziali e ovviamente fanno parte della mia costruzione come la scelta dei tempi del recitativo dei personaggi. Non entro nel merito dei contenuti del testo della commedia, che personalmente trovo rilevanti. Tale voce, anche se da me modificate le potete ritrovare in ambiente dei programmi di lettura per compiuter.
Patrizio Marozzi
P.S.
Il testo banalità è, in opere letterarie.
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